viernes, 29 de abril de 2011

Quanti e quali sono i tipi di testo?

Quanti e quali sono i tipi di testo? Il problema della classificazione dei tipi testuali è lontano dall’essere risolto in modo univoco da parte degli studiosi. Esistono infatti diverse tipologie, che si diversificano a seconda dei parametri utilizzati per costruirle. Una delle tipologie più adottate, soprattutto in chiave didattica, è quella fondata sulle funzioni dominanti nei diversi testi,intendendo per funzioni dei «macroatti» linguistici o intenzioni comunicative che corrispondono, grosso modo, alle tradizionali partizioni retoriche del discorso: descrizione, narrazione, esposizione, argomentazione.
Rispetto a queste quattro funzioni dominanti, altre proposte aggiungono il tipo regolativo. A nostro parere la tipologia più utile a fini didattici appare quella proposta da Werlich 1976 (ripresa da Lavinio 1990 con adattamenti), che distingue cinque fondamentali tipi testuali, correlandoli a distinte matrici cognitive:
- il tipo descrittivo, che evidenzia fenomeni (persone, oggetti, stati di cose, relazioni) visti in un contesto spaziale. Si associa alla matrice cognitiva che permette di cogliere le differenze e le interrelazioni di percezioni relative allo spazio.
 - il tipo narrativo, orientato prevalentemente su azioni (e trasformazioni) di persone, oggetti, relazioni e concetti nel contesto temporale. E’ associato alla matrice cognitiva che permette di cogliere le interrelazioni e differenze di percezione lungo il tempo;
 - il tipo espositivo è orientato verso la scomposizione (nell’analisi) o la composizione (nella sintesi) degli elementi costitutivi dei concetti. La sua matrice cognitiva è la comprensione di concetti, generali e particolari.
- il tipo argomentativo, orientato verso le relazioni tra i concetti. Ha una matrice cognitiva legata al giudizio, alla capacità di istituire legami tra i concetti attraverso l’evidenziazione di similarità, rapporti, contrasti e trasformazioni;
- il tipo regolativo, orientato verso il comportamento futuro del produttore del testo o di altri, è collegato alla matrice cognitiva che pianifica il comportamento futuro.
Questi cinque ‘macroatti’ linguistici vanno considerati non tanto dei tipi di testo individuabili concretamente, nella realtà, quanto dei tipi generali di atteggiamenti comunicativi. Essi accomunano gruppi di testi concreti, realmente esistenti, che vengono definiti generi testuali.
I generi testuali sono quindi le classi terminali (lettera, oroscopo, bollettino metereologico, barzelletta ecc.) di una tassonomia che parte dai tipi di testo. Un’altra importante distinzione che risale a Werlich ( 1976 ) è quella tra forme e generi fictional e non fictional dove nel fictional si può comprendere l’intera produzione letteraria, intendendo‘fingere’ sia nel senso di «plasmare», forgiare il materiale linguistico (cfr. la poesia), sia nel senso di «immaginare», e quindi dire falsamente.
(Rosaria Solarino)